Il blog del Movimento Federalista Europeo - sezione di Vicenza

Economia

Bonomi e la potenza di fuoco di Conte

Perchè non usare l’annunciata POTENZA DI FUOCO per abbassare le tasse? É questa una proposta di Bonomi, neo presidente di Confindustria, lanciata qualche giorno fa su la7 a Piazza Pulita.

Ti intriga l’idea? Se non ti ispira troppo vorrei darti qualche motivo di ricrederti. Vediamo in due frasi malscritte cosa ha pensato di fare il governo per ora con questa POTENZA DI FUOCO: nel decreto imprese si parla di rinvii di scadenze fiscali, garanzie sui prestiti delle banche, aiuti a famiglie/partite IVA e -rullo di tamburi-  crediti da parte dello stato per le imprese. Per intenderci crediti per le imprese pare significhi prestiti da parte dello stato per le imprese. Prestiti. Dallo Stato. Io sono solo un semplice appassionato di economia; se leggo “prestiti dallo stato” comincio a non capire. Decido di informarmi.

Sul come questi prestiti verranno erogati sembra che il governo non abbia le idee chiare. Orlando, vice segretario del PD, solleva un problema: “se le aziende usano i soldi della POTENZA DI FUOCO per delocalizzare, e non salvano i posti di lavoro qua, come posso dare loro fondi pubblici? Ci vuole un membro della politica nel CDA che le sorvegli”. Prenditi pure un bel respiro per realizzare cos’ha detto, nelle prossime righe c’è da tranquillizzarsi.

Renzi e Calenda lo tacciono per bene, ma il problema è reale seppur comunicato male dal povero bistrattato Orlando: mi permetto di chiarirlo. Ci sono effettivamente aziende che non meritano aiuti (Alitalia), e aziende che li meritano. Ci sono aziende arretrate (Alitalia) o che hanno problemi di gestione (Alitalia) o che per anche semplice sfiga (Ali…no loro no, non è sfiga: è proprio incapacità) il mercato avrebbe scelto di far fallire, a prescindere dal coronavirus. Aiutare queste aziende (Alitalia) sarebbe oggettivamente uno spreco di denaro. Ed ecco che la proposta di abbassare le tasse può essere oltre ogni ragionevole dubbio il metodo di distribuzione vincente.

Abbassare le tasse significa che chi produce molto e contribuisce alla nostra economia sia finalmente premiato. Che chi contribuisce al sostentamento del nostro sistema sanitario perchè le tasse le paga sia premiato. Che attrarremo (per la durata degli sgravi) gli investitori, stranieri e locali. Che stimoleremo sicuramente alcune fette del mercato interno. Se aggiungiamo ulteriori sgravi su investimenti in tecnologie verdi o innovative potremmo persino dare una spinta verso un’Italia più pulita e moderna. Questo è abbassare le tasse.

Ti sembro troppo idealista? Lasciami allora parlare di quanto potrebbe essere oneroso per la nostra pubblica amministrazione valutare le richieste di prestiti di centinaia di migliaia di imprese, mentre abbassare le tasse significherebbe banalmente utilizzare strutture burocratiche già esistenti.

Se stai ancora leggendo posso darti un’ultima chicca. Citando “La lista della spesa” di Carlo Cottarelli (leggilo) due sono gli investimenti più sicuri che uno stato può fare: investire in Cultura (effetti a lungo periodo) o abbassare le tasse (effetti a medio-breve periodo). In questo momento storico, tenendo conto che la nostra POTENZA DI FUOCO dura solo per quest’anno, mi pare più ragionevole concentrarci sull’abbassamento delle tasse.

Lascia una risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.